inondazione lambro

Come ridurre la vulnerabilità degli edifici presenti in aree a rischio di alluvione

Le aree allagabili per eventi alluvionali lungo il reticolo fluviale naturale, il reticolo di bonifica e lungo le aree costiere lacuali e marine, rappresentano il 20 % del territorio del bacino del fiume Po ( 17.000 km2). Le persone che risiedono nelle aree allagabili sono circa 3,7 milioni, corrispondenti a circa il 20% della popolazione residente nel bacino del fiume Po.
I numeri riportati sono la testimonianza dell’effetto delle inondazioni, mentre le cause principali sono da ricondurre alle pressioni derivanti dallo sviluppo urbanistico, economico e sociale e delle trasformazioni del territorio in generale, che hanno ristretto i corsi d’acqua e occupato l’ambiente circostante determinando l’aumento della pericolosità delle alluvioni e della vulnerabilità dei beni esposti, della vita umana e dell’ambiente.
Il controllo dell’urbanizzazione nelle zone alluvionali e l’adattamento del patrimonio edilizio esposto alle condizioni di pericolosità sono gli strumenti principali per la prevenzione e mitigazione dei rischi di alluvione.
Si tratta di temi di grande interesse che è necessario che i cittadini coinvolti conoscano per mettere in atto le più efficaci iniziative di autoprotezione utili a prevenire e affrontare meglio le situazioni di emergenza.
Per tale motivo questa Autorità di bacino ha avviato in collaborazione con l’università degli studi di Pavia – Dipartimenteo di Ingegneria Idraulico ambientale una ricerca tecnico-scientifica per approfondire la conoscenza sulla vulnerabilità degli edifici in aree allagabili.
A partire da un’accurata analisi e repertori delle misure di prevenzione presenti in letteratura a livello mondiale, come negli strumenti normativi, si sono individuate, standardizzate e formalizzate le principali e più diffuse misure preventive per la mitigazione del rischio alluvionale.
La guida di seguito pubblicata è stata progettata come riferimento per i professionisti del settore dell’edilizia ma anche come uno strumento di informazione dei cittadini e come un repertorio di buone pratiche per una prevenzione efficace.

Accesso alla guida