Tavolo Tecnico per la definizione dei Piani di Laminazione

La Direttiva della PCM 27.2.04 e la Direttiva della PCM dell’ 8.02.2013 – riguardanti la gestione organizzativa e funzionale del sistema di protezione civile per il rischio idrogeologico ed idraulico – prevedono che le azioni di regolazione dei deflussi dalle dighe nel corso di eventi di piena vengano definite in un Piano di laminazione predisposto dalle Regioni, con il concorso tecnico dei Centri funzionali decentrati, dell’Autorità di bacino e della Direzione generale per le dighe del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Per diversi e possibili prefigurati scenari d’evento e per ciascuna diga, il piano di laminazione deve prevedere le misure e le procedure da adottare che, pur definite tenendo in buon conto sia la mitigazione degli effetti a valle dell’invaso, sia la sicurezza delle opere, sia l’esigenza di utilizzazione dei volumi invasati, devono essere finalizzate prima di tutto alla salvaguardia della incolumità della vita umana, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente.

Al fine di coordinare le attività conoscitive necessarie a valutare gli effetti della gestione dei volumi accumulati negli invasi regolati dalle dighe, sulla formazione e propagazione delle onda di piena nei tratti di valle ed eventualmente sul Po è stato istituito un Tavolo tecnico presso l’Autorità di bacino del fiume Po e parallelamente tale attività è stata portata avanti dalle Regioni per gli invasi la cui influenza è limitata al territorio regionale.

E’ stata valutata, attraverso l’analisi degli studi disponibili, i pareri e le indicazioni dei gestori delle dighe e dei grandi laghi pre-alpini, l’influenza che possono esercitare i rilasci dagli invasi sulla formazione e propagazione dell’onda di piena a valle e sul fiume Po.

In base ai risultati di tali valutazioni ed alle condizioni di esercizio delle singole dighe, sono stati individuati quegli invasi che potrebbero essere effettivamente utili alla laminazione delle piene e quindi ad una riduzione del rischio idraulico a valle degli invasi stessi.

Il presente Report descrive in primo luogo lo sviluppo delle attività ad oggi svolta e ne riassume i principali risultati, ricostruisce inoltre un primo quadro conoscitivo di riferimento per l’avvio delle attività di approfondimento degli studi.

Sezione A (D.Lgs. n. 49/10 art 7, comma 3 lettera a)

Schede delle ARS distrettuali: Arda, Parma e Panaro

Sezione B (D.Lgs. n. 49/10 art 7, comma 3 lettera b)

Stralci dalle Relazioni delle  Regioni del Distretto padano

PGRA Provincia di Trento

  •  ANNESSI

 STUDI ADBPO
Sottoprogetto 9 “Regolazione dei Grandi Laghi (PRE-)Alpini” (SP9).

 LAGO MAGGIORE
Conferenza dei delegati tecnici svizzeri ed italiani per l’esame del progetto della sistemazione del Lago Maggiore, Milano 1938
Prof. Mario Rossetti “Della possibile azione modulatrice esercitabile dai serbatoi artificiali sulle piene di Po”, 1963
Prof. Duilio Citrini “Le piene del Lago Maggiore e del Ticino – Relazione”, 1973
Effetto dei grandi laghi sulle piene dei tratti fluviali a valle – Nota tratta da SP 9 “Regolazione dei Grandi Laghi Alpini”, 1995
Elementi per definire un quadro di riferimento per approfondire e rafforzare le relazioni di cooperazione tra Italia e Confederazione Svizzera in materia di gestione delle acque transfrontaliere del bacino del Ticino, 2007
Consorzio del Ticino “Simulazione degli effetti della piena del 2002 sui livelli del lago con ritenuta iniziale superiore a + 1,00”, 2013
Consorzio del Ticino “Proposta di programma sperimentale”, 2013