Gli atlanti sono scaricabili dal sito istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po.
Date le dimensioni dei file, si consiglia di non aprirli in linea, ma di scaricarli sul proprio computer. Per le eventuali stampe: le pagine originali sono in formato A3.
I tre atlanti delle arginature del fiume Po nel tratto da Torino al mare, riguardano:
• Analisi delle condizioni di sicurezza delle arginature rispetto al sormonto
• Analisi delle condizioni di sicurezza delle arginature rispetto al sifonamento, sfiancamento, e al rischio sismico
• Censimento delle rotte storiche.
Integrano e aggiornano il precedente Catasto delle arginature maestre del fiume Po con i più recenti dati disponibili e contengono tutti i principali elementi conoscitivi per la valutazione delle condizioni di sicurezza delle arginature rispetto ai rischi di rottura.
Atlanti delle arginature – 2014
Catasto arginature maestre del fiume Po (2004)
Contiene le principali informazioni relative alle arginature maestre del fiume Po nel tratto compreso fra la confluenza del fiume Tanaro e l’incile del Po di Goro. In particolare l’atlante contiene tabelle riepilogative dei profili di piena e delle quote di sommità arginale, cartografie delle principali caratteristiche delle arginature e delle condizioni di criticità presenti, sagome arginali precedenti e successive ai lavori di ringrosso e rialzo realizzati in seguito ai più recenti eventi di piena. L’insieme dei dati contenuti nell’atlante consente di definire un quadro conoscitivo omogeneo delle attuali condizioni di sicurezza del sistema delle arginature maestre dell’asta medio inferiore del fiume Po.
I contenuti dell’atlante sono stati aggiornati nei nuovi “Atlanti delle arginature del fiume Po 2014”, tranne che per la parte relativa alle sagome delle sezioni trasversali del corpo arginale.
Catasto delle arginature maestre – 2004
Atlante geo-morfologico
Realizzato per l’asta del fiume Po fra Torino e Pontelagoscuro, raccoglie in forma unitaria e organizzata le più significative conoscenze di geomorfologia fluviale. L’atlante è composto da due parti: la cartografia delle variazioni planimetriche dell’alveo a partire da fine ottocento e la cartografia delle caratteristiche geomorfologiche dell’alveo e delle aree inondabili aggiornata alla ripresa aerofotogrammetrica della magra del febbraio 2002. La lettura congiunta ed integrata consente di comprendere le più importanti e significative dinamiche morfologiche sia attuali che del più recente passato e costituisce un importante quadro conoscitivo di riferimento per le attività di gestione dell’asta fluviale.
Atlante dell’uso e coperture del suolo del fiume Po
Riguarda l’area inclusa nelle fasce A e B del fiume Po, come delimitata nel PAI, ovvero il tratto da Torino (San Mauro Torinese) al Delta (incile del Po di Goro), esteso fino al limite esterno della fascia B, per una superficie di 97.316 ettari. L’atlante è composto da due parti: la cartografia dell’uso e coperture del suolo da volo GAI 1954 e lo stesso tematismo da ortofoto IT2000; esse sono disposte frontalmente, per agevolare le comparazioni grafiche alle due scale temporali e stimare le variazioni avvenute nel cinquantennio.
Le classi di uso e coperture del suolo sono state definite dalla Segreteria Tecnica dell’Autorità di bacino del fiume Po nell’ambito del Progetto di rinaturazione e riqualificazione ambientale delle fasce fluviali del fiume Po, valutandone la corrispondenza rispetto al sistema di classificazione Corine Land Cover. Si tratta di 31 classi, ripartite in 3 macroclassi: agricolo (A, 10 classi), naturaliforme (N, 9 classi), artificializzato (U, 12 classi).
Atlante dell’uso e coperture del suolo del fiume Po
Atlante delle fasce di mobilità del fiume Po
Realizzato per l’asta del fiume Po da confluenza Stura di Lanzo all’incile del Po di Goro, delimita la Fascia di mobilità massima compatibile del fiume Po, applicando le indicazioni del PAI e della Direttiva per la gestione dei sedimenti e definendo un metodo operativo per il tracciamento delle fasce medesime, come previsto dall’ Annesso1 della stessa Direttiva.
Tale metodo operativo, in ragione della necessità di coordinare i diversi strumenti operativi del PAI, unitamente alla complessità del sistema territoriale ricadente nelle aree di pertinenza fluviale, ha condotto alla individuazione di due diverse fasce di valenza morfologica:
– la fascia di mobilità di progetto (FMP) delimita il nuovo assetto del fiume Po da restituire alle dinamiche morfologiche tipiche dell’alveo nel breve medio termine, mediante l’attuazione del Programma generale di gestione dei sedimenti,
– la fascia di tutela morfologica ed ambientale (FTMA) delimita territori che conservano traccia di forme fluviali relitte che, anche se non più attive nelle dinamiche idrauliche e morfologiche ordinarie, costituiscono elementi da tutelare in relazione al loro valore paesaggistico e ambientale connesso alla presenza di habitat acquatici e ripariali.